martedì 4 novembre 2008

Commemorazione del 4 Novembre.Ricordando le vittime di tutte le guerre


"Cari concittadini ci ritroviamo davanti a questo monumento per onorare i nostri caduti in guerra, per ricordare l’unità nazionale e per festeggiare le forze armate. Dopo la morte dell’ultimo reduce della Grande guerra, Delfino Borroni, che se ne è andato la scorsa settimana a 110 anni, non è rimasto più nessuno, di quei tre milioni e 760mila soldati in trincea che combatterono la Prima grande guerra, con il rischio che vada dimenticata una pagina importante della nostra storia. Diventa, allora, sempre più significativo celebrare ricorrenze come questa del 4 Novembre, data della fine della Prima Guerra Mondiale, che ci permettano di commemorare con rispetto e dolore quanti soffrirono, militari e civili, durante i lunghi anni del conflitto. Celebrare i nostri Caduti in Guerra vuole soprattutto dire ricordare tutti quanti, favorevoli o meno al conflitto, coscienti o meno del dovere che stavano compiendo, affrontarono, comunque, oltre a condizioni di vita durissime, la morte in battaglia per avere come premio una sepoltura il più delle volte senza neanche il nome. Essi lottarono per creare una Italia unita, libera e democratica ed è perciò che oggi, pur nel confronto continuo con le diverse culture, non possiamo permetterci di perdere la nostra identità di popolo che è fatta di storia, tradizioni e valori comuni e che non può essere “comodamente” affidata alla squadra nazionale di calcio. Purtroppo sono ancora tante le guerre combattute nel mondo e la nostra Italia si distingue per numero di missioni in corso e di uomini impiegati; l’occasione va colta per ricordare tutti i militari caduti nel dare il loro contributo generoso in favore della pace e della libertà dei paesi martoriati da guerre civili e regimi totalitari. Ritengo, infine, opportuno evidenziare che la presenza della scuola oggi ci ricorda in ruolo di primaria importanza che essa riveste nell’educazione delle nuove generazioni ai concetti di pace e di convivenza civile perché da un lato non si ripetano i funesti eventi bellici del passato, dall’altro ci si possa tutti integrare e rispettare in una società interculturale che, purtroppo, stenta ancora a configurarsi come tale! Auguro a tutti noi di lavorare con serenità e alta motivazione nella speranza di ritrovarci un giorno a celebrare la pace universale!!!"

1 commento:

Anonimo ha detto...

patetica la lettura da parte del sindaco del discorso che una solerte assessora (meno male) gli ha "pruiutu". Povero sindaco! Sino ad ieri non conosceva nemmeno l'esistenza di una "grande guerra"! Le grandi guerre non portano "pane" alla sezione del sindacato o "putia" che dir si voglia!